Colori, storie ed emozioni di Venezia

Un vero tuffo nella Venezia più sincera ed ancor oggi viva ed affascinante: il Sestiere di Castello si trova ad est della città e comprende tutta la “coda” di Venezia: con San Pietro e Sant’Elena confina con la laguna arrivando con la riva degli Schiavoni fino a San Marco, da qui si allunga con le sue calli strette e sinuose fino ad inglobare a nord tutto il vasto complesso dell’Arsenale. Il nome del sestiere deriva probabilmente da un antico presidio militare che si ergeva in questa zona con funzione di difesa dagli attacchi dal mare; di sicuro sappiamo che San Pietro di Castello fu uno dei primi nuclei abitati della città. Questo itinerario vi porterà quindi ad ammirare  questa antica parte di Venezia, abitazioni occupate da quanti lavoravano nei dintorni della fabbrica dell'Arsenale: nella piccole e grandi officine, nei granai, nei forni e nei grandi magazzini di raccolta per le merci. Nella zona più a nord si stabilirono i conventi dei domenicani di San Giovanni e Paolo e dei francescani di San Francesco della Vigna. Si susseguono una serie di piccoli scorci da incorniciare come quadri, impreziositi da botteghe che, oggi come un tempo, mantengono inalterate tradizione e unicità.
Una Venezia quindi artigiana, che storicamente ha fatto della produzione di qualità il suo prezioso modo di essere, e che ancora oggi offre al visitatore uno spaccato di vita autentico, a pochi passi dai luoghi più “frenetici” del turismo di massa.

 

Allontanarsi dalla meravigliosa seppur caotica Piazza San Marco, lungo la Riva degli Schiavoni, porta lentamente il visitatore in una dimensione più intima e di pace interiore. Mentre sulla destra si apre la laguna, con la maestosità dell'Isola di San Giorgio, e l'isola del Lido come sfondo, proseguite lungo la riva fino alla Chiesa di Santa Maria della Visitazione, più nota come della Pietà, così detta perché ubicata accanto all'antico orfanotrofio, appunto in Calle della Pietà. Anche nota come "Chiesa di Vivaldi", l'edificio sacro settecentesco costruito su progetto di G. Massari,è interessante per gli affreschi di Tiepolo che ne decorano il soffitto e il presbiterio. La chiesa va ricordata anche perché vi operò e compose Antonio Vivaldi. Fu riaperta ai concerti dopo un lungo periodo di silenzio nel 1978, proprio in occasione del terzo centenario della nascita di  Vivaldi. La Chiesa ospita ancora oggi, sempre nel rispetto del luogo sacro, complessi musicali, con programmi dedicati a Vivaldi e musicisti barocchi veneziani ed europei.
Proseguiamo per qualche metro ancora lungo la Riva degli Schiavoni per poi svoltare in Calle del Doge: qui un profumo coinvolgente ci inviterà nella Antica Torrefazione Veneziana Caffè Girani, un luogo senza tempo che ci trasporterà, complici gli aromi e le fragranze, in un viaggio nella Venezia dai fasti antichi, quella famosa per i mercanti, i gentiluomini e le dame. Il profumo della tradizione: antiche ricette familiari, dal 1928 Girani a Venezia è sinonimo di caffè; entrare in questa  tipica abitazione/bottega della fine del ‘600 significa vivere una vera esperienza sensoriale, in cui il gusto di uno dei prodotti più famosi della città lagunare si fonde con la storia, il tutto condito dalla gentilezza e dalla disponibilità della famiglia Girani. Non ripartite senza un piccolo tesoro di torrefazione in valigia.
Uscite ora dalla bottega, e gustatevi la vista del bellissimo campo Bandiera e Moro (dedicato ai patrioti veneziani Attilio ed Emilio Bandiera e Domenico Moro) meglio conosciuto come campo della Bragora (oscuro toponimo tradizionale, di dubbia origine, è forse riconducibile al termine greco «agorà» (piazza). Circoscritta da vecchi e tipici palazzi sorge la Chiesa di San Giovanni in Bragora, la cui fondazione risale all'829. La leggenda dice che San Magno, vescovo di Oderzo, fuggito dalla natia Opitergium a causa dell'invasione dei Longobardi (639), ebbe in sogno da Dio stesso l'ordine di costruire otto chiese, due delle quali intitolate a San Giovanni Battista e una a San Zaccaria. All'interno è stata eretta la cappella dedicata a San Giovanni l'Elemosiniere (1481), che custodisce le preziose reliquie del santo fin dal 1249, in una cassa dorata. Inoltre potrete ammirare anche altre notevoli opere, tra le quali quelle del Vivarini, Jacopo Palma il Giovane, Cima da Conegliano. In questa chiesa furono battezzati il futuro papa Paolo II, Pietro Barbo, e il prete rosso Antonio Vivaldi (che, per la precisione, era stato già battezzato dalla sua levatrice al momento della nascita: il 6 maggio 1678 in questa chiesa gli vennero praticati gli esorcismi e impartite le unzioni con cui si ratificava l'avvenuto battesimo).
Attraversate il campo, solitamente frequentato nella bella stagione da bambini allegri intenti nei tradizionali giochi veneziani (uno tra tutti, il “campanon”). Dirigiamoci, attraverso suggestive calli, verso le vicine Scuola e Chiesa di San Giorgio dei Greci: nel 1526 la comunità dei Greci Ortodossi residenti a Venezia, seconda come numero solamente agli ebrei, ottenne l'autorizzazione dal Patriarcato di esercitare il culto greco-ortodosso. Costruì, nel 1539, la Chiesa in stile sansoviniano e l'attigua Scuola di San Nicolò, che ospita ancora una collezione d'arte liturgica e preziose icone bizantine. La chiesa è utilizzata come cattedrale dall'Arcidiocesi ortodossa d'Italia ma appartiene all'Istituto Ellenico, ad essa adiacente e, quindi, allo Stato greco.
Proprio in Salizzada dei Greci, e sempre a proposito di arte, troviamo al civico 3456 la Schola S. Zaccaria di Gianfranco Missiaja: il lavoro della Schola si estrinseca nell'applicazione pratica di tutte le tecniche artistiche tramandate dai Maestri della Storia dell'Arte italiana: disegno a matita, inchiostro di china, acquerello, litografia, serigrafia, incisione. Sotto la direzione dell'arch. Gianfranco Missiaja, si eseguono i dipinti, le cornici esclusive in foglia d'oro, prodotti nel campo dell'editoria, dell'oggettivistica e del design, della scultura, dell'arredamento fino all'architettura di interni ed esterni. Ogni realizzazione si ispira a Venezia, alla sua cultura e alla sua tradizione teatrale e scenografica: rimarrete estasiati!
Dopo l'anima e la mente, dobbiamo ora saziare il nostro corpo: pochi passi ancora e sempre in Salizzada dei Greci troviamo la caratteristica bottega del Pastificio Serenissima gestito da Ivan, custode dell'arte e dei segreti di questa storica attività. Il Pastificio Serenissima, rimasto uno degli ultimi laboratori in centro storico, continua la tradizione di produrre la pasta in modo artigianale utilizzando prodotti freschi di prima qualità  e di stagione limitando al minimo l’utilizzo dei macchinari: qui, tra freschissime tagliatelle, gnocchi, ravioli ed agnolotti, e di altri prodotti alimentari tipici, riscoprirete il gusto delle cose buone di un tempo.
In questo alternarsi di gusto ed arte, che l'itinerario oggi ci offre, merita ora una visita la Scuola di San Giorgio degli Schiavoni, detta anche Scuola Dalmata di San Giorgio e Trifone: tra le scuole di mestiere e di devozione di Venezia, è una delle poche ad aver mantenuto un'ininterrotta attività fino ai giorni attuali. Il suo interno è adornato da una serie di importanti opere d'arte, fra le quali un celebre ciclo pittorico di Vittore Carpaccio.
Qualche passo ancora tra calli silenziosi e magiche, ed ecco comparirci innanzi la Chiesa di San Francesco della Vigna: costruita grazie alla donazione del terreno fatta ai frati Francescani da parte di Marco Ziani, figlio del Doge Pietro, nel 1253, questo appezzamento di terra, coltivato a vite, regalò l'appellativo appunto di San Francesco della Vigna. La chiesa venne poi rifabbricata su progetto di Jacopo Sansovino, mentre l'elegante facciata è opera di Andrea Palladio.
Attraverso Campo Santa Giustina arriviamo alla notissima Barbaria de le Tole (il cui nome deriva dai numerosi depositi di legname destinati alla lavorazione ed esportazione che vi erano in passato, e piu' precisamente al fatto che le tavole (tole) venivano qui piallate e preparate). Qui concluderemo degnamente la nostra passeggiata nell'affasciante bottega de La Valigia del Nonno, luogo magico che deve il proprio nome proprio a quella valigia (presente in negozio) scovata nella soffitta di famiglia dove decenni prima l'aveva lasciata nonno Attilio, valente intagliatore mobiliere e “marangon dee soase”. Il divertente negozio di modernariato e collezionismo vario è condotto da Laura Dolcetta che vi aiuterà a scoprire “ninnoli” che non fanno più parte dell'usuale quotidiano: perdetevi curiosando tra cartoline, figurine, vecchi giornalio, cornici, quadri, stampe ed ogni altro tipo di reperti e vecchi oggetti scoperti nei luoghi più disparati. Tornerete a casa con qualche storia in più da raccontare..
Dirigetevi ora verso il campo di Santa Maria Formosa, dove potrete ammirare la maestosa chiesa omonima, e nei giorni infrasettimanali le colorate bancarelle all'aperto. Imboccate Ruga Giuffa, proprio accanto alla Fondazione Querini, e affacciatevi nel chiostro di Palazzo Grimani per una affascinante visita.
Terminiamo ora il nostro viaggio odierno nel più puro stile veneziano: pochi passi ed arriveremo in Calle Corte Rota, dove al civico 4725 saremo proiettati nel mondo della tradizione e della voga veneziana, ovvero nella Bottega di Paolo Brandolisio, maestro nella costruzione di forcole e remi. Paolo pratica questa sua professione/passione fin dall'età di 16 anni, ed il suo laboratorio ha origini antiche: precedentemente era appartenuto al grande maestro Giuseppe Carli la cui famiglia aveva realizzato remi nello stesso luogo per almeno due generazioni. Paolo ha mantenuto lo spazio del suo laboratorio nella stessa disposizione e ha tenuto lo stesso "arredo" che caratterizzava la bottega. E' per questa ragione un luogo, oltre che di lavoro, di grande fascino per chi lo scopre per la prima volta ma anche per chi ogni tanto ha voglia di rivederlo per prendere contatto con una dimensione diversa, antica, del tutto speciale. Si tratta quasi di un museo, in cui sarà facile sognare e viaggiare nel tempo e nella tradizione.

Punti di interesse

Il caffè a Venezia, il profumo della tradizione. Dal 1928, Girani, a Venezia, è sinonimo di caffè.Un' azienda artigianale dove ancor o...

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