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Limana è un comune italiano di 5 209 abitanti della provincia di Belluno in Veneto.
Localizzato al centro della Valbelluna, il suo territorio si stende ai piedi delle Prealpi Bellunesi, dai 320 m del greto del Piave ai 1.468 m del Monte Pezza. Il capoluogo comunale dista circa 4 km dalla città di Belluno.
Il comune appartiene all'Unione montana Val Belluna.
Il centro di Limana si stende vicino alle rive del Piave e del torrente Cicogna ed è attraversato dal rio Baorche. Il centro storico chiamato Dussoi è posto lungo una collinetta allungata, con i suoi quartieri di Sampoi e Baorche ai piedi di essa, e di La Cal e Mane e est.
Nella piazza principale intitolata Dussoi-Florido Lorenzi si innalza l'Arcipretale di Santa Giustina, all'interno conserva le spoglie del compatrono San Valentino. Le opere d'arte più pregevoli sono due altari lignei risalenti al XVII secolo, una tela di Nicolò de Barpi del 1634 e un calice d'argento di scuola romana. Il coro è completamente decorato dal ciclo di affreschi del Cortellezzi.
Lungo via Roma si mostra il seicentesco Palazzo Pagani-Cesa costruito su un avamposto militare risalente all'anno mille. Tra i suoi locali è ancora riconoscibile la torre. Oggi il palazzo è sede comunale.
Nel quartiere di Mane si può scorgere la maestosa villa Barcelloni del Settecento, un grande complesso appartenente alla nobile famiglia bellunese, abbandonato allo scoppio della prima guerra mondiale e caduto in degrado. Nelle vicinanze era presenta la chiesa di San Nicolò crollata nel terremoto del 1936.
Nella piazzetta Agostino Piol sorge il palazzo del Vecchio Municipio, ora sede degli edifici postali; in passato ha ospitato la prima scuola del paese e successivamente la sede comunale fino ai primi anni novanta. L'aspetto del palazzo è completamente mutato, originariamente aveva la struttura dei tipici palazzi nobili locali ma nel 1917 fu distrutto dagli austriaci. Durante l'epoca fascista era sede della Casa Balilla.
Nel paese erano presenti altre tre chiese oggi distrutte. La maggiore di San Silvestro, nella piazza principale demolita a inizi Novecento perché in disuso, e le due minori di Sant'Andrea e San Paolo di Sotto (da Rot), anche queste demolite a inizio Novecento.