Da Punta della Dogana al Ponte di Rialto, attraverso il Ponte dell'Accademia: una passeggiata che vi sazierà d'arte, di colori e sensazioni uniche come la città che ve le offre con eleganza: Venezia.
Attraverseremo, quasi persi in una bolla senza tempo, i Sestieri di Dorsoduro e di San Marco. Il primo si estende nella parte meridionale della città, ed inizia appunto dalla Punta della Dogana, che si inserisce nel Bacino di San Marco: la 'Dogana da mar' della Repubblica fu costruita nel XVII secolo e si compone di molti magazzini circoscritti dietro la facciata. Termina con la torre quadrata, sopra la quale alcune statue in bronzo sorreggono la palla dorata dove poggia la Fortuna, opera di Bernardo Falcone. Il nome Dorsoduro deriva forse dai dossi, rialzi di terra che evidentemente esistevano un tempo in quella zona diventata sestiere. Attraverso una delle zone più esclusive della città, che ospita luoghi d'arte senza eguali, botteghe artigiane preziose e anche rari esempi di architettura residenziale veneziana moderna, superando il Ponte dell'Accademia (uno dei quattro che servono il Canal Grande), arriveremo a San Marco, il sestiere più piccolo per estensione, ma che racchiude il cuore politico e religioso della Serenissima. Durante questa passeggiata potremo scoprire il reale motivo del perchè Venezia è a buon diritto considerata una delle più famose e ambite città d'arte al mondo... e del perchè gli oggetti d'arte e dell'artigianato qui ideati e prodotti sono così unici ed inimitabili.
Arrivare a Punta della Dogana è semplice quanto affascinante: con la sua forma perfettamente triangolare essa divide il Canal Grande dal Canale della Giudecca. Splendida ed unica, è forse il luogo migliore per godere del panorama di Venezia: da qui potrete immortalare nella mente una vista mozzafiato di Piazza San Marco, dell'isola di San Giorgio, e di tutto lo skyline della città lagunare. Votata a centro d'arte contemporanea, l'ex porto monumentale della città è sede permanente delle opere dalla collezione di François Pinault, che merita senza dubbio una visita.
Imperdibile quindi la Basilica della Salute, chiesa seicentesca dedicata alla Vergine, costruita dopo la liberazione di Venezia da un’epidemia di peste e iniziata da Baldassarre Longhena, che non la vide compiuta. Bellissimo l’insieme di statue che ne decorano la facciata mentre l’interno, a pianta ottagonale, custodisce importanti dipinti tra i quali, nella Sacrestia, una pala di Tiziano. Se passate da Venezia il 21 novembre, potrete partecipare alla coinvolgente e ancora sentitissima festa della Madonna della Salute, che è anche festa cittadina: durante tutta la giornata, nella Basilica vengono celebrate in continuazione messe e rosari, con un afflusso continuo di fedeli. Per facilitare il pellegrinaggio, viene eretto provvisoriamente sul Canal Grande un ponte di barche che collega la punta della Dogana con Santa Maria del Giglio.
Attraversate il rio di San Maurizio, ed in Calle Bastion al civico 720/B di Dorsoduro potrete ammirare le opere della Bottega d'Arte S.Vio; qui vi accoglierà Gregorio Bacci, figlio d'arte: le sue opere su tela a firma Giagan rappresentano vedute di Venezia, una Venezia però lontana dalle sue tradizionali raffigurazioni, in cui la vivacità dei colori e la dinamicità delle forme rendono del tutto originale il lavoro di questo artista. Parallelamente a queste opere in cui prevale il paesaggio veneziano, Gregorio esegue altri progetti, realizzati attraverso la sperimentazione di tecniche pittoriche e materiali diversi, dalla tradizionale doratura e pittura ad olio alla moderna stampa fotografica, all’elaborazione digitale: un ricordo imperdibile senza il quale sarebbe davvero un peccato partire!
La nostra passeggiata “artistica” è solo all'inizio, pochi metri ed eccoci infatti alla Collezione Peggy Guggenheim, il museo più importante in Italia per l'arte europea ed americana della prima metà del ventesimo secolo. Ha sede presso Palazzo Venier dei Leoni, sul Canal Grande, in quella che fu l'abitazione dell'ereditiera americana Peggy Guggenheim. Aperto nel 1951 dalla nipote di Solomon R Guggenheim, ricco industriale americano e collezionista d'arte, il museo ospita la collezione personale di arte del ventesimo secolo di Peggy Guggenheim, ma anche opere di altre collezioni e mostre temporanee. La Collezione presenta capolavori soprattutto del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo, Surrealismo ed Espressionismo Astratto americano, ed alcuni leggendari capolavori del Futurismo italiano.
Affascinati e sognanti, dirigiamoci ora verso Rio Terà San Vio per entrare in Bac Art Studio, fondato nel 1977 da Paolo Baruffaldi e Claudio Bazzichetto, sotto l'insegna di Bottega d'arte Cadore.
Il termine Bottega è stato volutamente inserito come collegamento ideale con la Bottega rinascimentale, quel luogo cioè dove si svolgeva la progettazione, l'esecuzione e l'esposizione del lavoro dell'artista (o di un gruppo di artisti), a contatto diretto con il pubblico. La Bottega basa la propria attività esclusivamente sulle tecniche dell'incisione e sul lavoro dell'artista-incisore, che esegue direttamente la propria lastra di rame, ottone o zinco dal progetto iniziale fino alla fase di stampa su torchio a mano; qui, oltre alla maestria artigiana più fine, si organizzano svariate manifestazioni artistiche e culturali, finalizzate alla valorizzazione sia degli artisti affermati, che delle giovani leve che man mano si presentano sulla scena artistica.
Tornate a perdervi tra queste calli silenziose, le stesse che hanno fatto da sfondo a Woody Allen in “Tutti dicono I love you”, e dopo aver attraversato campo San Vio vi troverete ai piedi del Ponte dell'Accademia: prima di affrontare i suoi gradini in legno, è d'obbligo una visita alle Gallerie dell'Accademia, la più antica e completa pinacoteca cittadina che illustra la storia della pittura veneziana dal Trecento al Settecento (imperdibili La Tempesta e La Vecchia di Giorgione, come altre opere di Piero della Francesca, Mantegna, Bellini, Carpaccio, Tiziano e interi cicli di Tintoretto e Veronese, oltre che Longhi, Canaletto, Guardi…). È tempo ora di superare il Ponte dell'Accademia, famoso perchè “provvisorio” dal 1933 al centro del quale si può godere di un'incomparabile vista: costruito in soli 37 giorni per sostituire quello del 1852, il cui stile marcatamente "industriale" strideva nel contesto dell'architettura cittadina; da allora, nonostante i tanti progetti di rifacimento, non è stato più sostituito. Una curiosità: all'epoca dell'inaugurazione, era il più grande ponte ad arco in legno di tutta Europa. Attraversiamo campo Santo Stefano, uno dei più vasti di Venezia, che ospita al suo centro il monumento al letterato e patriota Niccolò Tommaseo, e che durante il periodo primaverile i bambini di Venezia usano come parco giochi (non è raro vederli disegnare con i gessetti colorati sul selciato del campo o incontrarli mentre sfrecciano con i pattini). Superata la Chiesa di Santo Stefano, al civico 3525 di San Marco, in angolo con Calle del Pestrin, troviamo la meravigliosa bottega di Gianni Aricò, architetto, scultore e medaglista. Visitate il suo atelier: scoprirete come l'artista, sin dalla prima giovinezza, dimostra una spiccata attenzione per l'arte del modellare, dello scolpire, del "cavar fuori" il nascosto in natura. Lo contraddistingue il gusto di liberare l'essenza della materia da ogni sovrastruttura, dall'eccesso che opprime, dal superficiale che mortifica. Le sue opere sono caratterizzate da un'essenzialità che le apparenta al concetto di purezza. Usa con la stessa maestria il legno, la pietra, il bronzo, il vetro, attento ad esaltarne le specifiche qualità in rapporto al tema trattato. È uno dei pochi scultori che passa con olimpica indifferenza dal monumentale al minuscolo senza perdere di significato.
È tempo di proseguire per campo Sant'Angelo, dalla caratteristica pianta a Z. Da qui parte la famosa calle della Mandola, e troviamo subito, al civico 3805/A, la splendida Venetian Dreams, una bottega che recupera la migliore manualità femminile legata alla creazione e all'utilizzo artistico delle perle e conterie di vetro veneziane; vi accoglierà Marisa Convento, che dopo molti anni di esperienza nel settore dei tessuti e del vetro d'arte, gestisce con sapienza e maestria questa bottega con l'intento di creare gioielli con perle di vetro veneziane pregiate, accessori moda e decori per impreziosire l'arredo, che rispettano interamente la tradizione pur adattandola al gusto di oggi. Le creazioni sempre e rigorosamente uniche di Venetian Dreams sono presentate a sfilate, eventi e mostre per la promozione dell'artigianato veneziano d’eccellenza.
Proseguendo per calle della Mandola, svoltate a sinistra per una visita al meraviglioso Palazzo Fortuny, casa-museo dell'artista spagnolo Mariano Fortuny: i tessuti, gli oggetti, gli arredi d'epoca, la pittura, la luce, la fotografia, i grandi abiti, tutto questo vi porterà in un'atmosfera unica e magica. Tornate ora in calle della Mandola, dove proprio in fondo, prima del ponte che vi porterà in campo Manin, al civico 3718, troverete Lellabella, piccola bottega gioiello nel cuore di Venezia: entrate e incontrerete Lella e Monica, mamma e figlia. Da Lellabella non troverete semplicemente "della lana", ma i filati italiani e gli articoli di alta qualità più pregiati proposti dalle ditte specializzate, e una grande varietà di modelli personalizzati eseguiti con le loro mani. Lasciatevi incantare dall'autenticità del vero “Made in Italy” e dal fascino delle cose fatte a mano come una volta.
Gregorio Bacci Giagan nasce a Venezia nel 1970. Suo padre Giorgio Bacci Baik e suo zio Edmondo sono stati entrambi artisti molto noti a pa...
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L'essenza creativa dell'opera d'arte è pura fascinazione e pretende il tributo dello stupore che frena il battito del cuore, della meraviglia che am...
Venetian Dreams è una bottega artigiana che recupera l'artigianalità femminile legata alla creazione e all'utilizzo artistic...
Lellabella è una piccola bottega in Calle della Mandola, nel cuore di Venezia, fra Rialto, il teatro La Fenice e Piazza San Marco. ...